Lomagna: la storia di Veronica fuggita sola dalla Romania e arrivata in Italia per vivere. ''Oggi non sono più un'ospite''
Ha fatto scendere qualche lacrima la signora Veronica, a rumeni o italiani indistintamente. È giunto al terzo appuntamento il progetto "Un pezzo di me. Un pezzo di noi" organizzatoda più soggetti per favorire l'integrazione. Si tratta di serate in cui una comunità straniera presente nel territorio si presenta e racconta se stessa. L'amministrazione mette a disposizione gli spazi e un supporto logistico, ma ogni volta sono le persone di origine straniera a gestire il singolo evento. Sabato 25 febbraio è toccato ai rumeni. In particolare è stata la famiglia dei signori Veronica e Luciano a condurre la serata. Lei è nata e cresciuta a Borsa ma, a causa di condizioni difficili provocate dalla dittatura comunista di Nicolaie Ceauşescu e dall'instabilità successiva al 1989, abbandonò i familiari.
Emigrò in Germania nel 1997 dove lavorò come agricoltore in un campo di fragole. Anche lì però le difficoltà non mancavano e decise di raggiungere una cugina che si trovava a Lomagna. Passando da Ventimiglia, terra di frontiera ancora oggi, riuscì a mettere piede sul suolo italiano. Nel comune brianzolo ha trovato un lavoro come badante. Ancora oggi ringrazia le persone che le diedero per primi la possibilità di lavorare, riuscendo a spedire un po' di soldi anche ai propri figli in Romania. Dall'Italia scoprì di essere rimasta vedova e i suoi figli la raggiunsero.
Un giorno a Lomagna conobbe un uomo italiano, Luciano, che fu accolto dalla comunità rumena. Sabato sera Veronica era felice, sembrava stesse vivendo uno dei suoi giorni migliori. L'idea di condividere con i concittadini di Lomagna la storia della sua famiglia le ha acceso l'animo. È la storia di una donna che ce l'ha fatta e che non si sente più ospite. Ha offerto come gesto simbolico delle fette di pane secondo la tradizione rumena al parroco don Lorenzo e al sindaco Stefano Fumagalli. Il quale ha precisato il messaggio sotteso all'iniziativa: «Sono serate molto importanti perché ci permettono di crescere all'interno della nostra comunità. È bene incontrarsi e conoscersi. È bene che per strada tutti si salutino. Sono piccoli gesti, ma molto importanti per una comunità non molto grande come la nostra. Solamente così si aiuterà a far crescere in meglio la nostra piccola Lomagna».
Parole di apertura anche da don Lorenzo, che ha ricordato qualche aneddoto personale che lo lega alla Romania. Un altro
gesto simbolico è stato l'ascolto dell'inno nazionale rumeno. Poi il signor Luciano ha spiegato come si sarebbe articolata la serata. Inizialmente è stata proiettata una galleria di foto caratteristiche del proprio Paese con in sottofondo la canzone The lonely shepherd del musicista e compositore rumeno Gheorghe Zamfir, nota nel mondo per essere stata voluta da Quentin Tarantino nella colonna sonora di Kill Bill. Poi Elia e Sava hanno descritto la condizione geopolitica del loro territorio natale. Hanno parlato anche di storia, folclore, cucina e tradizione.
La religione è a prevalenza ortodossa. Hanno sottolineato non solo le differenze, ma anche gli elementi che uniscono italiani e rumeni, a partire dalla storia. Nei primi anni del II secolo d.C. Traiano invase e occupò quelle terre. Le sue imprese militari in Dacia sono state omaggiate nella Colonna Traiana presente a Roma. I matrimoni misti che si attestano in quel periodo hanno provocato una mescolanza anche culturale. Non dovrebbe sorprendere allora se il 5 per cento dei residenti a Lomagna è di origine rumena, costituendo la comunità straniera più numerosa del "piccolo paese". In tutto gli immigrati a Lomagna sono il 10% dei residenti. I precedenti incontri sono stati dei "viaggi" in Marocco (nel novembre del 2016) e in Senegal (lo scorso gennaio).
La consigliera Cristina Citterio ha ricordato che sono il risultato di un tavolo di lavoro in cui sono stati coinvolti la parrocchia, l'associazione Ale G., il Gruppo Sportivo Oratorio Lomagna, le associazioni Bibliocultura e La Convivenza, oltre che le comunità locali di immigrati e privati cittadini. Le riflessioni sul tema del migrare continueranno anche nei prossimi mesi. Il sindaco auspica che la già numerosa platea si allarghi sempre di più, perché ogni volta una comunità si sommi alle precedenti aumentando le possibilità di incontro e di vivere comune.
La serata di sabato si è conclusa con abbondanti assaggi della cucina rumena e con le danze tradizionali del Paese che ora anche Lomagna conosce meglio.
Fonte : Marco Pessina www.merateonline.it
Emigrò in Germania nel 1997 dove lavorò come agricoltore in un campo di fragole. Anche lì però le difficoltà non mancavano e decise di raggiungere una cugina che si trovava a Lomagna. Passando da Ventimiglia, terra di frontiera ancora oggi, riuscì a mettere piede sul suolo italiano. Nel comune brianzolo ha trovato un lavoro come badante. Ancora oggi ringrazia le persone che le diedero per primi la possibilità di lavorare, riuscendo a spedire un po' di soldi anche ai propri figli in Romania. Dall'Italia scoprì di essere rimasta vedova e i suoi figli la raggiunsero.
Un giorno a Lomagna conobbe un uomo italiano, Luciano, che fu accolto dalla comunità rumena. Sabato sera Veronica era felice, sembrava stesse vivendo uno dei suoi giorni migliori. L'idea di condividere con i concittadini di Lomagna la storia della sua famiglia le ha acceso l'animo. È la storia di una donna che ce l'ha fatta e che non si sente più ospite. Ha offerto come gesto simbolico delle fette di pane secondo la tradizione rumena al parroco don Lorenzo e al sindaco Stefano Fumagalli. Il quale ha precisato il messaggio sotteso all'iniziativa: «Sono serate molto importanti perché ci permettono di crescere all'interno della nostra comunità. È bene incontrarsi e conoscersi. È bene che per strada tutti si salutino. Sono piccoli gesti, ma molto importanti per una comunità non molto grande come la nostra. Solamente così si aiuterà a far crescere in meglio la nostra piccola Lomagna».
Parole di apertura anche da don Lorenzo, che ha ricordato qualche aneddoto personale che lo lega alla Romania. Un altro
gesto simbolico è stato l'ascolto dell'inno nazionale rumeno. Poi il signor Luciano ha spiegato come si sarebbe articolata la serata. Inizialmente è stata proiettata una galleria di foto caratteristiche del proprio Paese con in sottofondo la canzone The lonely shepherd del musicista e compositore rumeno Gheorghe Zamfir, nota nel mondo per essere stata voluta da Quentin Tarantino nella colonna sonora di Kill Bill. Poi Elia e Sava hanno descritto la condizione geopolitica del loro territorio natale. Hanno parlato anche di storia, folclore, cucina e tradizione.
La religione è a prevalenza ortodossa. Hanno sottolineato non solo le differenze, ma anche gli elementi che uniscono italiani e rumeni, a partire dalla storia. Nei primi anni del II secolo d.C. Traiano invase e occupò quelle terre. Le sue imprese militari in Dacia sono state omaggiate nella Colonna Traiana presente a Roma. I matrimoni misti che si attestano in quel periodo hanno provocato una mescolanza anche culturale. Non dovrebbe sorprendere allora se il 5 per cento dei residenti a Lomagna è di origine rumena, costituendo la comunità straniera più numerosa del "piccolo paese". In tutto gli immigrati a Lomagna sono il 10% dei residenti. I precedenti incontri sono stati dei "viaggi" in Marocco (nel novembre del 2016) e in Senegal (lo scorso gennaio).
La consigliera Cristina Citterio ha ricordato che sono il risultato di un tavolo di lavoro in cui sono stati coinvolti la parrocchia, l'associazione Ale G., il Gruppo Sportivo Oratorio Lomagna, le associazioni Bibliocultura e La Convivenza, oltre che le comunità locali di immigrati e privati cittadini. Le riflessioni sul tema del migrare continueranno anche nei prossimi mesi. Il sindaco auspica che la già numerosa platea si allarghi sempre di più, perché ogni volta una comunità si sommi alle precedenti aumentando le possibilità di incontro e di vivere comune.
La serata di sabato si è conclusa con abbondanti assaggi della cucina rumena e con le danze tradizionali del Paese che ora anche Lomagna conosce meglio.
Aggiungi didascalia |
Aggiungi didascalia |
Fonte : Marco Pessina www.merateonline.it
Commenti
Posta un commento