Operaio Rumeno vittima di un incidente sul lavoro alle acciaierie di Vallese, sarebbe diventato papà a giorni.
«Forse Dio lo ha voluto con sé prima che potesse stringere tra le sue braccia il figlio che sta per nascere».
I colleghi e i parenti di Ioan Craiu ieri davanti al piazzale delle acciaierie Nlmk Verona di Vallese di Oppeano guardavano attoniti verso il capannone. Erano increduli. Come lo si può essere davanti alla morte di un uomo giovane. Come lo si può essere per un incidente sul lavoro che non trova motivazione. Perché Ioan ieri mattina stava facendo con un suo collega il lavoro che faceva da anni. E indossava tutte le protezioni previste.
Ian Craiu, operaio 32enne di origini romene, è morto ieri mattina verso le 10, dopo che il medico e il personale sanitario dell’elicottero del 118 per oltre mezz’ora hanno tentato di rianimarlo. Si sono dovuti arrendere anche loro, davanti all’evidenza di quel cuore che non voleva saperne di battere, sfiaccato da una frattura al collo che gli ha probabilmente reciso il midollo spinale.
L’incidente è avvenuto verso le 9,30. Da quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Oppeano intervenuti per i rilievi, Joan e il collega stavano lavorando sulla parte superiore di uno dei forni dell’impianto che produce materiale siderurgico. Ogni forno è dotato di quattro bruciatori, che hanno la fiamma rivolta verso il basso. Craiu e l’altro operaio dovevano sollevare il coperchio di uno di quei bruciatori. Per farlo vengono utilizzati dei cavi metallici aerei, agganciati a una sorta di verricello. Loro dovevano agganciarne due al coperchio, per sollevarlo.
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